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Visualizzazione dei post da marzo, 2018

Aumenti stipendiali: arretrati ad aprile, c’è il sì da parte del Ministero dell’economia. Ecco quanto spetta a docenti ed ATA

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Ad affermarlo Marco Nobilio, con un articolo apparso nella mattinata su ItaliaOggi. Sarebbe stato dato l’ok all’ipotesi di contratto della scuola, inclusi gli aumenti. Manca, per dare il via definitivo da parte del Consiglio dei Ministri e della Corte dei conti, quindi si passerà alla sottoscrizione definitiva all’ARAN da parte dei sindacati. Ricordiamo che l’intesa era stata firmata da CGIL, CISL, UIL , mentre SNALS e Gilda non hanno apposto la firma. Ciò non escluderà che i due sindacati in questione non cambieranno idea con la firma definitiva. Gli aumenti lordi andranno da un minimo di 81 euro ad un massimo di 110. Le cifre più basse, relativamente ai docenti, riguarderanno i maestri di infanzia e primaria e per i docenti diplomati delle medie con bassa anzianità di servizio, 0-8 anni. Quelle più alte riguarderanno i docenti laureati che insegnano alle superiori con più di 35 anni di servizio. Il contratto scuola ha potuto usufruire anche di parte del bonus premiale che è

Licenziamento disciplinare: occhio alle tempistiche

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Licenziamento, le regole per il periodo di prova. Il patto di prova è una clausola che da la possibilità ad entrambe le parti di valutare il rapporto di lavoro , al termine della prova, se entrambe le parti si ritengono soddisfatte, procedono all’ assunzione definitiva. Nello specifico con tale accordo nel caso in cui una delle parti non si ritiene soddisfatta, può recedere dal rapporto senza dover fornire motivazioni o un termine di preavviso. Tale prova può durare 6 mesi per tutti i lavoratori e 3 mesi per gli impiegati non aventi funzioni direttive. Per quanto riguarda il licenziamento il datore di lavoro può attuarlo semplicemente comunicando che l’esito della prova è negativo, ma il lavoratore può agire in giudizio impugnando il licenziamento . Nello specifico il lavoratore può far causa all’ azienda dichiarando che il periodo di prova non è risultato abbastanza lungo da consentire un’adeguata valutazione o nel caso che alla base del licenziamento c’è un

Elezioni 2018/1. La scuola sparita

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Per chi si occupa di scuola il 4 marzo resterà una data da ricordare, oltre che per la splendida canzone di Lucio Dalla, anche come la giornata elettorale nella quale – tra tutte quelle succedutesi nella storia della Repubblica – la politica scolastica ha raggiunto il più basso livello di attenzione e considerazione da parte delle forze politiche in campo. Intendiamo attenzione vera e considerazione sostanziale , perché qualche cenno qua e là si trova nei diversi programmi, soprattutto sul destino della Buona Scuola: da rafforzare e migliorare per il PD, da emendare per il Centro-destra (ma in realtà il leader leghista Salvini nell’escalation delle ultime ore ha dichiarato che “ l’abolizione di questa oscena riforma sarà una priorità per il mio governo ”), da cancellare integralmente per Liberi e Uguali, da cancellare (o modificare in punti sostanziali, con un’alternanza di posizioni che vedremo meglio nella notizia successiva) per il Movimento 5 Stelle: operazione che comunqu