Scuole a rischio in tutta Italia: le misure per renderle più sicure
Oltre la metà delle scuole
italiane non possiede il certificato di agibilità, nonostante il 43% si trovi
in zone a elevata sismicità
Dal monitoraggio effettuato
dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola di Cittadinanzattiva emerge
un quadro inquietante sullo stato delle scuole italiane.
Classi in sovrannumero e addirittura la mancanza di certificati di agibilità
per molti istituti rischiano di mettere in pericolo migliaia di bambini e
ragazzi di ogni età. I problemi si manifestano infatti in tutti gli ordini e
gradi già a partire dalla prima infanzia, con asili nido in condizioni
fatiscenti e illegali.
Scuole a rischio in tutta
Italia: la metà non ha il certificato di agibilità
Oltre la metà dei plessi
scolastici, il 54% in base al XIX Rapporto dell’Osservatorio, non ha il
certificato di agibilità statica. Il 59% non ha quello
di prevenzione degli incendi. Il 39% è senza collaudo statico. Solo
tra settembre 2020 e agosto 2021 ci sono stati 35 episodi di crolli all’interno
delle scuole. Praticamente 3 al mese.
Ben 17.343 istituti,
il 43% del totale, si trova inoltre in zone a elevata sismicità.
Proprio dalle aree colpite dai terremoti arrivano però buone notizie, con 433
interventi in corso o programmati e una spesa di 1,2 miliardi di euro per
ripristinare le scuole colpite dal sisma del Centro Italia del 2016.
Scuole a rischio in tutta
Italia: le criticità sulla sicurezza degli asili nido
Cittadinanza attiva ha
ottenuto informazioni su 1.305 asili nido. Si tratta
solo del 12% del totale, considerando quelli pubblici e privati del nostro
Paese. Anche in questo caso le criticità evidenziate sono numerose, anche se in
generale il quadro appare migliore rispetto agli altri tipi di istituto, al
netto del fatto che i dati sono, come già detto, relativi a un numero molto
basso di scuole.
Il 56% possiede la
certificazione di agibilità statica, il 51% quello di prevenzione degli
incendi. Nonostante gli edifici siano in generale più recenti rispetto
agli tripi di istituti, solo il 6% dei nidi ha subito miglioramenti e
adeguamenti sismici, e solo il 18% indagini diagnostiche di soffitti e solai
per prevenire episodi di crollo.
In Friuli Venezia Giulia e
Basilicata il 100% degli asili nido che hanno fornito i dati hanno redatto
il Documento di valutazione dei rischi, mentre in Calabria solo il
50%. In questa regione solo il 25% ha un Piano di emergenza e
la segnaletica di sicurezza in regola.
Le prove di
evacuazione sono effettuate solo nel 52% degli asili. Anche in questo
caso la Calabria è fanalino di coda, con nessun istituto che le ha effettuate.
Male anche Abruzzo, Campania, Lazio e Sicilia, dove la percentuale di scuole
dove sono fatte le esercitazioni si ferma sotto la soglia del 30%.
Nonostante i gravi
episodi di maltrattamenti negli asili riportati
sulle pagine di cronaca degli ultimi anni, sono pochi gli istituti con sistemi
di videosorveglianza interni, il 2%, ed esterni, il 6%.
Scuole a rischio in tutta
Italia: le richieste e gli interventi con il Pnrr
L’Osservatorio
Cittadinanzattiva, che partecipa al programma Impararesicuri in collaborazione
con il Dipartimento della Protezione Civili e il Ministero dell’Istruzione, ha
preparato una serie di richieste rivolte proprio al Miur per
risolvere il problema delle classi pollaio e le tante criticità strutturali
degli istituti. Le istanze dell’ente sono le seguente.
- Stop alle classi in sovrannumero e
trasparenza sul numero aggiornato di quelle con più di 25 studenti, con
una nuova norma che impedisca più di 25 nuove iscrizioni alle prime
classi, in particolare per le scuole superiori.
- Riforma dell’Anagrafe Nazionale
dell’Edilizia Scolastica, con l’inserimento dei nidi come condizione
imprescindibile per accedere ai fondi pubblici, in particolare del Pnrr.
- Prevenzione e
aggiornamento dei Piani di emergenza, delle prove di evacuazione, delle
procedure per fronteggiare il rischio sismisco e idrico nel rispetto delle
norme anti Covid.
- Monitoraggio e controlli civici
sui fondi del Pnrr in tutte le diverse fasi, con massima
trasparenza e coinvolgimento dei territori.
- Nuove norme per
scuole nuove, sicure, innovative e belle, con la discussione della proposta
di legge redatta con Save the Children.
- Mai più seggi
elettorali nelle scuole.
- Potenziamento delle verifiche di
vulnerabilità e delle indagini su soffitti e solai.
- Nuovi provvedimenti sanitari e linee
guida anti Covid, con l’uso della mascherina obbligatorio in tutte
le classi per non discriminare gli studenti non vaccinati, e l’adozione di
apparecchi per l’areazione e la ventilazione in tutti gli spai didattici.
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