comunicato – Mercoledì 25 ottobre 2017 presso lo stand di Expo Training della Fondazione Assosafe avrà luogo un incontro di informazione e sensibilizzazione per discutere di bullismo e cyberbullismo e delle conseguenze del fenomeno. Professionisti ed esperti riguardo al tema, si alterneranno in un confronto volto a mettere in evidenza non solo le cause e le conseguenze, ma anche tutti i fattori ad esso connessi, dell’uso responsabile della rete, degli aspetti legali e alla necessità di attivare percorsi di prevenzione. L’incontro è organizzato dalla Fondazione Assosafe, in collaborazione con il SIAP Polizia di Stato (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) e ADLI (Associazione Datori di Lavoro Italiani), patrocinati dal Senato della Repubblica, dalla Camera dei Deputati, dalla Regione del Veneto, dal comune di Padova e dall’Associazione Soprusi Stop, nell’ambito di un ciclo di seminari dal titolo FRENA IL BULLO, CHE hanno già coinvolto diversi istituti superiori delle Regioni I
L’adozione della settimana corta è il frutto di un iter che deve coinvolgere gli organi collegiali, ognuno con gli specifici compiti di competenza. Il principio del coordinamento tra gli organi collegiali L’adozione della settimana corta costituisce per le scuole, in regime di autonomia, una possibilità organizzativa, essendo tra l’altro tale opportunità ricavabile dall’art.4 del DPR n.275 del 1999 ove è appunto sancito il principio della flessibilità oraria (“le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune”). La sua adozione richiede però in via ordinaria una consultazione di tutti gli organi collegiali che governano sotto diversi profili la scuola. E’ lo stesso art.16 del Regolamento sull’autonomia (DPR 275/1999) a sottolineare la necessità di un coordinamento delle competenze che deve perciò realizzarsi con l’apporto di tutti soggetti che a vario titolo partecipano alla vita della scuola. La Circolare 105 del 1975
Di passi avanti in Europa ne sono stati fatti molti, ma la lotta perché i ragazzi non lascino gli studi non può essere dichiarata conclusa, in particolare dopo un anno di pandemia. In collaborazione con Lo Spiegono Nel 2010, la riduzione dell’abbandono scolastico venne inserita dalla Commissione europea tra gli obiettivi della strategia Europa 2020 . Nel corso degli ultimi dieci anni, l’Unione europea ha cercato di guidare gli Stati membri verso la soluzione del problema che affliggeva, in media, uno studente su sette. Di passi avanti ne sono stati fatti molti, ma la lotta all’abbandono scolastico non può essere dichiarata conclusa , soprattutto se si considerano gli effetti della riorganizzazione della scuola, avvenuta nel corso dell’ultimo anno a causa della pandemia da Covid-19, sul rendimento degli alunni. Cosa si intende per abbandono scolastico? Quando si parla del fenomeno dell’ abbandono scolastico ci si riferisce a giovani di età compresa tra 18 e 24 anni che hanno conseg
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