I rolex di Riad
Cari amici, par di sognare, ma è vero, o per lo meno è verosimile. Lo sceicco e principe ereditario dell'Arabia Saudita dona cronografi e Rolex ai funzionari e diplomatici italiani in visita questo autunno a Riad. Pare incredibile, ma oggi viene fuori retroscena da comari, dispute e litigi per ottenere gli ambiti Rolex. Non solo: misteriosamente spariscono dalle stanze di Palazzo Chigi.
“Mi dici l'ora ?” chiese sospettoso uno dei funzionari al suo collega. "Un’ho l'orologio...No un' l'ho proprio" rispose l’altro, scotendo leggermente la testa, strizzando il labbro inferiore della bocca, ormai di un lieve color rosa, quasi fosse diventata l'omologo terminale digerente. "Come non sai l'ora ?....e quello che ti ho visto guardare poco fa che cosa era un sestante da polso?” Eriberto lo guardò come se fosse stato scoperto dalla mamma mentre stava sfogliando una rivista osé di foto a colori, piuttosto esplicita in uso negli anni ottanta. Era imbarazzato. Dai due o tre capelli che gli erano rimasti lungo tutta la sua carriera diplomatica e di funzionario dello Stato, scendevano goccioline di sudore che gli imperlavano il volto leggermente grassoccio. “ No, tu ti confondi io…” ma con una mossa rapida e decisa, Ardengo gli trasse il braccio sinistro di tasca “ E questo cos’è?" “ gli urlò con sguardo inquisitorio” “ Eh he.. vedi non ho nulla al polso” disse con un filo di fiato. Ardengo si trovò spiazzato. In pochi secondi capì il trucco e con la stessa rapidità gli afferrò il braccio destro e a quel punto Eriberto non ebbe via di scampo. “ AH è così!? Mi volevi corbellare hai un Rolex al polso!...Tu che non meriteresti neppure di essere stato a Riad!" Ora lo riponi immediatamente, o lo dai a chi veramente lo merita, cioè a me”. In quel mentre Rosita si accorse dal corridoio delle urla che provenivano dalle stanze governative del famoso terzo piano di Palazzo Chigi e vi entrò con una certa decisione in quella dove si stavano affrontando i due funzionari ormai arrivati allo scontro fisico. Per un attimo i due rimasero interdetti, non si aspettavano a quell’ora tarda che qualcuno potesse arrivare a disturbare quel regolamento di conti. Ardengo teneva ferma la testa di Eriberto e in mano aveva già quei tre peli umidicci, mentre col braccio sotto la gola lo teneva in una presa micidiale che non dava scampo a Eriberto ormai con gli occhi bovini fuori dalle orbite che scalciava nel vuoto. Pareva Laocoonte che cerca di liberarsi dal serpente. “Ah !..Ma signori ! che state facendo ?” “ Mi ha rubato il Rolex..” pigolò roco Eriberto “ Per un presente di così poco conto vi state ammazzando? Facciamo così: quello lo date a me e così imparate a essere delle persone civili e per bene.”. Sentenziò Rosita . I due si guardarono bene di concedere il Rolex regalato dallo sceicco e si avventarono su di lei coinvolgendola in un parapiglia senza uguali. Alla fine dello scontro, ormai emaciati e sfiniti, decisero di riporre il prezioso orologio nella stanza dei regali. L’indomani non furono più ritrovati. Qualcuno gli aveva restituiti allo sceicco ritenendo senza decoro certe persone? Io ci credo poco, e voi?
by Enrico Martelloni
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